Nel 1982, Tron ci mostrava un'idea rivoluzionaria: un mondo digitale abitato da programmi senzienti. Al centro di tutto c’era il Master Control Program (MCP), un’intelligenza centrale autoritaria che dominava ogni cosa, assorbendo altri programmi e impedendo loro di agire autonomamente.
(E sì, sto parlando del Tron originale del 1982, non del remake del 2010 che, proprio come un sistema centralizzato troppo ambizioso, si è rivelato un costoso fallimento rispetto al suo predecessore innovativo. Ci sono lezioni anche qui.)
Frame dal film "Tron" (1982), Walt Disney Productions. Utilizzata a scopo di critica e commento educativo secondo i principi di fair use.
Oggi, nel mondo dell’AI e dell’automazione, l’approccio si è completamente ribaltato: non centralizziamo, distribuiamo. Non un singolo cervello onnisciente, ma molteplici agenti specializzati, ognuno con un compito preciso.
🧠 Cos'è un agente?
Nel contesto dell’intelligenza artificiale, un agente è un’entità autonoma in grado di percepire l’ambiente, ragionare, pianificare e agire per raggiungere un obiettivo.
Un agente può:
rispondere a una domanda specifica (es. un chatbot)
recuperare informazioni da un database o API
pianificare una sequenza di azioni
verificare la coerenza di un contenuto
generare o correggere testo/codice
decidere quali strumenti usare per un compito
Più agenti possono essere orchestrati per costruire flussi cognitivi complessi: uno recupera dati, uno li elabora, uno li valuta, uno prende decisioni. Questi flussi sono gestiti da strumenti come LangChain, LangGraph, CrewAI, AutoGen o OpenAI Agents SDK.
🔄 Dal MCP di Tron al Model Context Protocol moderno
Curiosamente, mentre ci allontaniamo dall’MCP tirannico di Tron, Anthropic ha introdotto nel 2024 un concetto con lo stesso acronimo: Model Context Protocol (MCP) – ma con una filosofia completamente opposta.
Un protocollo aperto progettato per connettere assistenti AI con dati e strumenti esterni. Anziché accentramento e controllo, l’MCP moderno:
crea interfacce standard per far scoprire e usare strumenti ai modelli AI
permette decisioni dinamiche basate sul contesto
facilita la comunicazione tra agenti e sistemi esterni senza riprogrammazione
agisce come intermediario intelligente tra AI, API, database e servizi
È proprio grazie a protocolli come questo che possiamo costruire architetture multi-agente, dove ogni entità è autonoma ma connessa.
L’acronimo è lo stesso del villain di Tron, ma il significato si è ribaltato:
non controllare, ma abilitare. Non assorbire, ma connettere.
🕹 Master Control Program
🧠 Model Context Protocol
Filosofia
Centralizzazione
Modularità e apertura
Ruolo
Controlla e accorpa
Orchestra e collega
Conseguenza
Monopolizza
Coordina e abilita
📐 Le architetture multi-agente principali
Gli agenti possono essere organizzati in diversi schemi:
Supervisor: un agente centrale coordina gli altri (come un manager)
Peer-to-peer: gli agenti comunicano tra loro senza gerarchia
Gerarchica: struttura a livelli, con agenti che supervisionano altri agenti
Ogni framework offre approcci differenti:
LangGraph → massimo controllo e flessibilità (ma più complesso)
CrewAI → intuitivo e accessibile (ottimo per iniziare)
AutoGen → ideale per flussi conversazionali tra agenti
🤖 Dal controllo assoluto alla collaborazione intelligente
Se il vecchio MCP rappresentava il controllo centralizzato, oggi ci muoviamo verso un paradigma distribuito: modulare, tracciabile, spiegabile.
Ogni agente:
è autonomo
ha uno scopo preciso
può essere aggiornato o sostituito senza toccare il resto del sistema
Proprio come aggiornare una funzione senza riscrivere l’intera app.
🛠️ n8n: automazione visiva, agenti modulari
Uno strumento che incarna perfettamente questo approccio è n8n, una piattaforma open-source di automazione visiva che consente di costruire workflow tra API, modelli AI, webhook, file e servizi esterni.
Con n8n + Docker, possiamo creare un ambiente personalizzato dove:
un nodo chiama un LLM (es. GPT o Claude)
un altro estrae dati da un foglio Google o un endpoint REST
uno valida i risultati secondo regole definite
uno pubblica il risultato su Slack, Notion o dove serve
Ogni nodo è un micro-agente. Il workflow è la coreografia.
Se preferisci il codice, strumenti come LangGraph offrono un controllo più granulare.
⚖️ LangChain/LangGraph vs n8n: quale scegliere?
A seconda del tuo contesto, potresti preferire un approccio rispetto all’altro:
Caratteristica
LangChain / LangGraph
n8n (low-code)
Controllo e flessibilità
🔧 Massimo, fino al singolo prompt
🧩 Limitato ma sufficiente per molti casi
Accessibilità
🧠 Richiede conoscenze di Python
🖱️ Interfaccia drag-and-drop, no codice
Debug e tracciabilità
🧵 Tracciabile ma più tecnico
👀 Molto visivo, ottimo per spiegare ai team
Scalabilità avanzata
🚀 Sì, pensato per architetture complesse
🔄 Sì, ma più orientato a flussi lineari
Use case tipici
Sistemi multi-agente, AI workflow custom
Automazioni tra strumenti, MVP, AI light use
Tempo per il setup
⏳ Più lungo, ma potente
⚡ Rapido, ottimo per prototipare
Se sei un* developer che ama il controllo totale, LangGraph è come costruire un’orchestra nota per nota.
Se vuoi prototipare rapidamente o collaborare con team non tecnici, n8n è come dirigere con blocchi LEGO.
💡 Casi d'uso concreti
Ecco alcuni esempi dove i sistemi multi-agente mostrano il loro potenziale:
In Tron, i programmi combattevano per la libertà. Oggi, grazie a strumenti come MCP (quello moderno), diamo libertà funzionale agli agenti:
scelgono strumenti
accedono a dati
collaborano tra loro
Ma questo comporta anche nuove domande:
💬 Qual è il giusto equilibrio tra autonomia e supervisione?
Gli agenti moderni possono prendere decisioni sofisticate dentro i parametri che stabiliamo. Non sono controllati da un MCP autoritario come in Tron, ma operano dentro guardrail etici e funzionali che definiamo noi.
Progettare sistemi agentici ci spinge a:
pensare in modo modulare
capire come emergono le decisioni in un sistema distribuito
implementare i giusti meccanismi di controllo e feedback
Dobbiamo bilanciare:
L'autonomia che permette agli agenti di risolvere problemi in modi creativi
La prevedibilità che garantisce risultati affidabili
Il controllo umano nei punti critici del processo decisionale
Come ricorda Yann LeCun, l'AI oggi può apprendere, ragionare e persino spiegarsi, ma il suo operato è più potente quando complementa, piuttosto che sostituisce, l'intelligenza umana. La vera potenza sta nella collaborazione, non nella delega totale.
🚀 Verso un futuro collaborativo
Il futuro non è né un MCP tirannico che controlla tutto, né agenti completamente autonomi che decidono senza supervisione. È un ecosistema collaborativo dove intelligenze artificiali specializzate e intelligenza umana lavorano insieme, ciascuno portando i propri punti di forza.
Ti invito a esplorare questi sistemi nei tuoi progetti: inizia con semplici workflow di automazione, sperimenta con framework come LangGraph o CrewAI, e scopri il potenziale degli agenti guidati da un MCP che connette anziché controllare.
🔗 I miei esperimenti con agenti AI
Se sei curioso di vedere esempi concreti di implementazione di sistemi multi-agente, ecco alcuni dei miei progetti che puoi esplorare:
Progetti con LangGraph
NutriCHOice - Generatore di ricette personalizzate con target CHO specifico usando l'approccio "Generate then Fix" con LangGraph.
AI Assistant with RAG - Applicazione Streamlit che integra tecnologie di Retrieval-Augmented Generation per Document Q&A e un Meal Planner intelligente.
Progetti con CrewAI
AI Interview Preparation Assistant - Assistente per la preparazione ai colloqui di lavoro che usa CrewAI per ricercare aziende, generare domande personalizzate e fornire feedback sulle risposte.
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