Il canto del gallo 🐔 non fa sorgere il sole ☀️, anche se accadono sempre insieme. Questa è la differenza fondamentale tra 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 e 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮𝗹𝗶𝘁à - una distinzione che collega sorprendentemente due mondi: il Bullet Journal e l'Intelligenza Artificiale Causale.

𝗗𝘂𝗲 𝗺𝗲𝘁𝗼𝗱𝗶, 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮: "𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲?"

Il metodo Bullet Journal, creato da Ryder Carroll, va oltre la semplice organizzazione. Nella sua essenza, ci invita a chiederci il perché dietro ciò che facciamo:
• Perché voglio raggiungere questo obiettivo?
• Perché questa attività e importante per me?

Quando tracciamo le nostre abitudini e osserviamo i risultati (ad esempio, "dopo 8 ore di sonno sono più produttivo"), stiamo costruendo un modello causale personale. Non ci limitiamo a documentare cosa facciamo, ma esploriamo perché lo facciamo.

Parallelamente, nel mondo dell'AI, sta emergendo un approccio rivoluzionario: l'𝗔𝗜 𝗖𝗮𝘂𝘀𝗮𝗹𝗲. A differenza dei tradizionali modelli basati sulle correlazioni nei dati, l'AI causale cerca di comprendere le relazioni di causa-effetto.

𝗟𝗮 𝘀𝗰𝗮𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗶𝗻𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮𝗹𝗲

Il pioniere Judea Pearl ha definito tre livelli di ragionamento causale (la "ladder of causation"):

1. 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 👁️ : "Cosa è successo?" - Osservare correlazioni nei dati
2. 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 🔧 : "Cosa succede se faccio X?" - Comprendere l'effetto di un'azione
3. 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗳𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 💭 : "Cosa sarebbe successo se...?" - Ragionare su scenari alternativi

I tradizionali algoritmi di AI operano principalmente al primo livello, mentre l'AI causale aspira a salire questa scala, permettendo ragionamenti più sofisticati.

𝗟'𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼: 𝗶𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼

Il concetto di 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 è il punto più interessante di convergenza. Nel Bullet Journal, quando modifichiamo consapevolmente un'abitudine, stiamo essenzialmente testando un'ipotesi causale.

Prendiamo un esempio:
- 𝗔𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼: "Noto che quando mi sveglio presto, sono più produttivo"
- 𝗔𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮𝗹𝗲: "Se mi sveglio deliberatamente un'ora prima domani, questo causerà un aumento della mia produttività?" do(x)

L'approccio causale ci porta a considerare fattori confondenti (forse non è svegliarsi presto in sé, ma il fatto di avere più tempo tranquillo) e a progettare esperimenti più informativi.

𝗔𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗮

Come il gallo può cantare quanto vuole, ma il sole sorgerà solo quando la rotazione terrestre lo determinerà, così il vero cambiamento nella nostra vita avviene solo quando interveniamo sui reali fattori causali, non sulle semplici correlazioni.